Paesaggi Onirici
Partendo da una serie di interventi su dei vecchi disegni del padre ritrovati in soffitta, Federico Russo viene ispirato dalla contrapposizione tra due stili, tra due mondi – passato e presente – che si intrecciano in un unico filone narrativo, cercandone un equilibrio a tratti irreale. Passa successivamente alle incisioni di Piranesi trasportandoci in una dimensione onirica, trattando il tema marino/animale poiché in esso crede si possa trovare una parte di mondo ancora incontaminato, libero dalle costrizioni tipiche dell’essere umano. Lo studio è volto alla ricerca di un punto di incontro tra passato e le complicazioni/contraddizioni della mente di ogni individuo, utilizzando i disegni storici della Roma antica. Questo passato oggettivo, reale, che diventa tangibile attraverso la forma artistica piranesiana, porta con sé il concetto di magnifico: secondo l’artista, infatti, la poetica di Piranesi vuole esprimere un senso di smarrimento davanti a “qualcosa di più grande di noi”. Si cerca dunque di trasporre questa emozione su un piano ancor più surreale, quasi metafisico, tramite l’acqua, l’oceano, ovvero qualcosa di immenso e idealmente sconosciuto proprio come lo è il nostro inconscio.